Un film di Bertolucci del 2002 ci fa entrare negli anni delle rivolte del maggio francese. Siamo in una Parigi rivoltosa e viva. I tre protagonisti , Matthew , un giovane americano trasferitosi nella capitale francese ed Isabelle e Theo, fratello e sorella, si incontrano grazie alla loro passione per il cinema proprio nella Cinèmatequé Francaise dove vengono proiettati i capolavori della Nouvelle Vague .
Bertolucci con questo film omaggia il grande cinema francese mettendolo in relazione alle inquietudini giovanili degli anni '60. La pellicola parla della libertà sotto ogni sua forma. Libertà intellettuale, sociale, politica, sessuale. I protagonisti vivono la loro vita in funzione del cinema che non è solo finzione ma è pura e vera realtà.
Un film carico di emozioni, di frustrazioni e di speranze dove viene toccato il tema del rapporto tra " nuovo e vecchio" manifestato attraverso il contrasto e le incomprensioni tra genitori e figli, tra i manifestanti e le forze dell' ordine, ma anche tra i giovani e la cultura "antica" che necessita di essere rinnovata in tutte le sue espressioni. A tal proposito in una sequenza del film i tre ragazzi corrono all' interno del Museo più importante di Parigi, Il Louvre, preservatore e conservatore dell' antichità, proprio in segno di rottura con il passato.
Emergono anche altri temi fondamentali da questa pellicola, come l'accettazione del diverso, del proprio corpo e il morboso rapporto d'amore , che si spinge quali al limite dell' erotismo, tra Theo e Isabelle.
E' essenzialmente un film libero da ogni restrizione e preconcetto che parla di Amore e di sesso con una tale innocenza da non sfociare mai nella volgarità.
La narrazione ha uno sviluppo travolgente ma si interrompe bruscamente quando Matthew si rende conto di non poter oltrepassare il muro del rapporto tra i due fratelli. Matthew ha paura di crescere, di sperimentare ma in fin dei conti appare allo spettatore come il personaggio più coerente e ragionevole.
A questo punto il ritmo narrativo si fa più lento e pesante portando l'osservatore a risvegliarsi dall' atmosfera sognante della prima parte del film per riflettere sui limiti dei rapporti umani. Si può dire che i protagonisti incarnino perfettamente lo stereotipo della politica rivoluzionaria di molti studenti fatta di tante parole ma di pochi fatti e il regista ha voluto mostrare le contraddizioni di una generazione e le sfrutta per farci apparire Matthew, Isabelle ma soprattutto Theo come esseri umani pervasi da sentimenti incontrollabili.
E' questa natura incoerente del film, appoggiata da una recitazione impeccabile di Louis Garrel, Eva Green e Michael Pitt , che rende questa pellicola un vero capolavoro cinematografico al pari con " Ultimo tango a Parigi e " Io ballo da sola"
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